Che cos’è l’ecografia gastrointestinale (del tratto gastroenterico) nell’adulto e nel bambino? A cosa serve?
L’ecografia è un’inesauribile fonte di informazioni per il clinico che sa cercare e sa vedere.
Uno degli esempi più significativi è costituito dal tratto gastroenterico, settore tradizionalmente negletto dall’ecografia di “routine”, ma la cui semeiotica ecografica si è negli anni sempre più arricchita, tanto da offrire elementi diagnostici insostituibili di alcune patologie acute e croniche del tubo digerente.
Attualmente l’ecografia viene praticata quotidianamente, nella pratica clinica, come elemento fondamentale ed integrante della visita medica, paragonabile ad altri strumenti di semeiotica tradizionale, come il fonendoscopio o l’elettrocardiografo.
All’ecografista esperto non si chiede più la ricerca del solo aspetto morfologico del bersaglio (ad esempio, l’immagine a coccarda della stenosi pilorica del lattante), ma suggerire una diagnosi, una prognosi e un follow-up in pazienti affetti da malattia infiammatoria cronica, di valutarne l’estensione e di fare una accurata valutazione flussimetrica nel sospetto di una patologia ischemica intestinale.
Altresì è possibile studiare alterazioni di motilità gastrointestinale.
Gli studi più recenti del microcircolo su parente intestinale infiammata, con l’ausilio del Doppler, Color Doppler e del Power Doppler, hanno permesso di analizzare eventuali alterazioni della vascolarizzazione addominale che potrebbero essere alla base di numerose patologie del tratto gastroenterico.
Anche in pediatria l’esame più richiesto è l’ecografia dell’addome per due motivi: i dolori addominali acuti (le cd. coliche addominali) e i dolori addominali ricorrenti. Seguono, poi, richieste per vomito, enterorragia e alvo diarroico.
In pediatria, le cause del vomito sono, per esempio, la stenosi ipertrofica del piloro, volvolo intestinale e gastroenteriti. Le cause di dolore acute sono da ricercare per flogosi appendicolare o iperdistensione gassosa del retto-sigma. Nel caso in cui sia presente diarrea acuta, l’ecografia può determinare lo spessore e la struttura delle pareti dell’intestino.
Come si svolge l’ecografia gastrointestinale (del tubo gastroenterico)?
L’ecografia viene eseguita con paziente in decubito supino, a digiuno, con l’utilizzo di sonde convex a frequenza variabile tra i 3.5 e i 9 Mhz. Le sonde lineari tra i 7 e i 12 Mhz permettono di ottenere, invece, una scansione conforme alla morfologia della struttura studiata e sono particolarmente indicate nello studio delle strutture superficiali o per ottenere dettagli ad elevata risoluzione, per esempio: tratto cervicale dell’esofago o appendice. L’utilizzo del Power Doppler, che possiede una sensibilità maggiore, per la visualizzazione di strutture vascolari molto piccole o di flussi lenti.
Per lo studio del tratto gastroenterico vengono utilizzate varie tecniche ecografiche, sia di tipo transaddominale che di tipo endocavitario.
Le tecniche transaddominali comprendono l’ecografia convenzionale, l’idrogastrosonografia, l’ecografia dell’intestino tenue con enteroclisi e l’idrocolonsonografia. Il primo approccio con il paziente viene eseguito generalmente con l’ecografia convenzionale transaddominale, di cui sopra.
La scelta del tipo di sonda varia in base al distretto che si vuole esaminare.
Il digiuno deve essere di almeno otto ore ed è richiesto, per la valutazione del sigma e del retto, un modesto riempimento vescicale.
(Fonte: Francesco Esposito, Ecografia gastrointestinale in pediatria, ed. E.L.I. Medica; Vincenzo Arienti, Ecografia clinica del tratto gastroenterico, ed. Unimedia Srl – Athena Audiovisuals).