Quando rivolgersi ad un chirurgo vascolare?
Molte patologie vascolari si sviluppano in modo silenzioso, senza sintomi evidenti nelle fasi iniziali. Per questo motivo, spesso i pazienti arrivano dal chirurgo vascolare solo quando la malattia è in fase avanzata. Tuttavia, intervenire precocemente può fare una grande differenza, sia nella qualità della vita che nelle possibilità di trattamento.
Segnali di allarme: quando prenotare una visita vascolare?
Ci sono alcuni sintomi e situazioni che dovrebbero spingere a consultare un chirurgo vascolare:
Per le patologie arteriose:
- Dolore alle gambe durante la camminata (claudicatio intermittens): se si avverte un dolore ai polpacci o alle cosce dopo aver percorso brevi distanze, che migliora con il riposo, potrebbe essere un segno di arteriopatia obliterante periferica dovuta all’aterosclerosi.
- Ferite o ulcere che non guariscono: un segnale di ischemia critica, che indica una grave riduzione del flusso sanguigno agli arti.
- Piedi o dita fredde e pallide
- Dolore notturno alle dita dei piedi: se il dolore migliora quando si abbassano le gambe dal letto, può essere un segnale di ischemia avanzata.
- Palpazione di una massa pulsante nell’addome: potrebbe essere un segno di aneurisma dell’aorta addominale, che – oltre certi diametri – deve essere monitorato o trattato tempestivamente per evitare il rischio di rottura.
Per le patologie venose:
- Gonfiore persistente alle gambe, soprattutto a fine giornata.
- Sensazione di pesantezza e dolore agli arti inferiori.
- Vene varicose visibili e dolorose.
- Ulcere venose o lesioni croniche che non guariscono.
- Trombosi venosa profonda sospetta (dolore, gonfiore e cianosi di una gamba).
Chi dovrebbe sottoporsi a controlli vascolari anche senza sintomi?
Alcune persone sono a rischio elevato per patologie vascolari e dovrebbero sottoporsi a una visita preventiva anche in assenza di sintomi. Tra queste:
- Fumatori o ex fumatori il fumo è il primo fattore di rischio per le malattie arteriose.
- Diabetici, che hanno un rischio molto elevato di ischemia critica agli arti inferiori.
- Persone con ipertensione o colesterolo alto, o altri fattori di rischio per lo sviluppo dell’aterosclerosi.
- Chi ha familiarità con aneurismi dell’aorta o altre malattie vascolari.
- Pazienti con precedenti episodi di trombosi o embolia polmonare.
- Chi ha già subito interventi chirurgici vascolari.
Come si svolge la visita dal chirurgo vascolare?
La visita vascolare è un esame indolore e non invasivo che consente di valutare lo stato di salute delle arterie e delle vene, identificando precocemente eventuali patologie. L’obiettivo del chirurgo vascolare è quello di diagnosticare il problema, valutarne la gravità e proporre il trattamento più adeguato.
Fasi della visita vascolare:
- Anamnesi: il chirurgo raccoglie tutte le informazioni sulla storia clinica del paziente, sui sintomi presenti, sulle abitudini di vita (fumo, attività fisica, dieta) e sui fattori di rischio.
- Esame obiettivo: lo specialista esamina le gambe, i piedi e le altre aree a rischio.
- Ecocolordoppler arterioso o venoso: un esame ecografico che permette di studiare il flusso sanguigno nelle arterie e nelle vene, evidenziando eventuali restringimenti, aneurismi o trombosi.
Esami aggiuntivi
Se necessario, il chirurgo vascolare può prescrivere ulteriori esami diagnostici per una valutazione più approfondita, tra cui:
- Angio-TC o Angio-RM: utilizzati per lo studio dettagliato delle arterie in caso di aneurismi o stenosi gravi.
- Arteriografia: esame con mezzo di contrasto per visualizzare in dettaglio le arterie e pianificare un eventuale intervento.
Dopo la visita: il piano di trattamento personalizzato
Dopo la visita, il chirurgo vascolare fornirà un piano di trattamento personalizzato, che può includere:
- Modifiche dello stile di vita: eliminazione del fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico regolare.
- Terapia farmacologica: anticoagulanti, antiaggreganti, statine, farmaci per il controllo della pressione o della glicemia.
- Terapie mininvasive: angioplastica con palloncino o stent, altre tecniche endovascolari, laser endovenoso, scleroterapia.
- Interventi chirurgici: in caso di patologie avanzate, come bypass arteriosi o riparazione di aneurismi.
- Follow-up regolare: controlli periodici con ecocolordoppler per monitorare l’evoluzione della patologia.